Carl Rogers (1902-1987) è stato uno dei più influenti psicologi e filosofi del XX secolo, noto per il suo contributo fondamentale alla psicologia umanistica e alla nascita del counseling moderno.
Nato a Oak Park, Illinois, Rogers si laureò in psicologia presso l’Università di Wisconsin nel 1924 e ottenne il dottorato in psicologia clinica all’Università Columbia nel 1931. Inizialmente, la sua formazione si concentrò sulle teorie all’epoca vigenti, ossia l’approccio comportamentista oltre che le teorie freudiane, ma fu durante gli anni successivi che iniziò a sviluppare la sua prospettiva unica, centrata sull’importanza dell’esperienza soggettiva dell’individuo.
Rogers divenne noto soprattutto per la sua “terapia centrata sul cliente” (client-centered therapy), un approccio che pone l’accento sulla relazione empatica e non giudicante tra il terapeuta e il cliente (non più paziente), piuttosto che sull’applicazione di tecniche direttive.
Questo approccio sfidava le pratiche dominanti all’epoca, come quelle psicoanalitiche e comportamentali, e promuoveva l’idea che ogni individuo abbia una tendenza innata verso la crescita personale e l’autorealizzazione, a condizione che siano soddisfatte le condizioni di un ambiente sicuro e accogliente.
Rogers ebbe un ruolo chiave nella fondazione della psicologia umanistica, una corrente che si sviluppò come alternativa alla psicoanalisi e al comportamentismo, promuovendo una visione positiva dell’essere umano oltre a un approccio salutogenico.
La psicologia umanistica enfatizzò l’autorealizzazione, il libero arbitrio e il potenziale umano, ponendo l’accento sulla dimensione esperienziale e sulla crescita del singolo. I suoi lavori, tra cui il celebre “On Becoming a Person” (1961), sono considerati fondamentali per comprendere l’evoluzione del pensiero psicologico contemporaneo.
Rogers ricoprì anche ruoli accademici di prestigio. Lavorò come professore all’Università di Ohio, all’Università del Wisconsin e all’Università di Chicago. Durante la sua carriera, ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui la laurea honoris causa in vari paesi e il Distinguished Scientific Contribution Award dalla American Psychological Association (APA). Inoltre, fu presidente della APA nel 1947 e nel 1956 fondò il Center for Studies of the Person in California.
Il suo lavoro non si limitò alla psicoterapia, ma si estese anche al campo dell’educazione e della gestione organizzativa. Rogers contribuì a ideare approcci innovativi per l’educazione, sostenendo l’importanza di un ambiente di apprendimento che promuovesse la libertà e l’autosufficienza dell’individuo. Il suo approccio al counseling, che vede il cliente come esperto della propria vita e come co-creatore del processo di crescita, ha avuto un impatto duraturo nella pratica psicologica e in molti altri settori professionali.
Nel 1987, poco prima della sua morte, proprio per l’impegno profuso nella ricerca scientifica e nell’aiuto di persone disagiate, ricevette la Nomina a Nobel per la Pace.
L’innovativo approccio relazionale di Carl Rogers è ancora oggi un punto di riferimento essenziale nella psicologia e nell’odierno approccio di counseling (metodo di ascolto che nell’attuale accezione si pone come strumento di auto-chiarificazione senza alcuna accezione clinico-terapeutica). La sua visione dell’individuo come essere capace di autoguarigione e autorealizzazione continua a influenzare le moderne teorie psicologiche, mentre la sua enfasi sull’empatia, l’ascolto attivo e la valorizzazione della qualità della relazione professionale resta una pratica fondamentale nelle professioni d’aiuto.